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la intenzione del cuore. Veggiamo adunque di necessità
el cuore di nuovo bisognava essere riformato e fatto
gentile a questo nuovo e più degno fine, e che la vera
ministra a questo effetto era la mano sinistra, per le so-
pra dette ragioni.
Ora verremo a più particulare exposizione del sonet-
to. Certamente, tra l altre gentilissime bellezze della
donna mia, le mani sue non parevono cose umane; e
benché ambo fussino belle, pure el presente sonetto, co-
me di sopra dicemmo, parla alla mano sinistra, la quale
chiama candida, bella e dilicata non perché comprenda
tutte le bellezze di quella mano, ma, narrandone una
parte, vuole che chi legge comprenda ogni essatta per-
fezzione che si convenga a una mano. E che questo sia
vero, lo mostra subiungendo poi che l amore e la natura
Letteratura italiana Einaudi 58
Lorenzo de Medici - Comento de miei sonetti
gli avevono in modo contribuito ogni loro gentilezza,
leggiadria e dolcezza, e in effetto ogni generazione d or-
namento, che pareva ogni altra opera loro fatta invano,
quanto a comparazione di queste bellezze.
Qui è da notare che tutte le cose che piacciono, per
due rispetti piacciono, cioè o per essere perfettamente
belle o per essere molto amate e desiderate, perché spes-
so adviene che s ama una cosa che non è reputata bella;
e però, dove si unisce colla bellezza naturale lo amore,
nessuna cosa può piacere tanto. Per questo si dice che
l amore e la natura avevono posto in quella mano ogni
ornamento: che si può interpetrare la perfezzione della
bellezza naturale e lo amore grande, che non lasciava
mancare alcuna, ancora che piccola parte di bellezza a
quella mano. Questa mano tanto bella, adunque, entrò
nel petto mio, el quale trovò aperto per la ferita che pri-
ma avevono fatta gli occhi, drieto alli quali subitamente
entrò e ne trasse el mio cuore. Ebbono grazia gli occhi
miei, prima, di conoscere la bellezza degli occhi suoi, e
poi, come spesso adviene, o ballando o in altro simile
onesto modo fui fatto ancora degno di toccare la sua si-
nistra mano: perché sulla scala d amore si monta di gra-
do in grado. Ebbe tanta forza questa mano così da me
tocca, che mi tolse di me lo intero dominio e, come
abbiamo detto, trasse el cuore del mio petto; el quale,
preso da questa mano, fu di principio legato molto stret-
to, dipoi reformato di nuovo e fatto gentile da quella
mano, perché il formare è proprio officio delle mani. Et
essendo così reformato e fatto gentile, quella mano
sciolse tutti e lacci e misse il mio cuore in libertà, perché
essendo fatto gentile non poteva amare se non gentile
cose, né avere altro che gentilissimo obbietto; e nessuno
più gentile ne poteva trovare che la donna mia, anzi la
vera gentilezza. E però non bisognava dubitare che mai
più si partissi da lei, perché già stava sanza essere legato;
né ancora si poteva dubitare che altra bellezza gli potes-
Letteratura italiana Einaudi 59
Lorenzo de Medici - Comento de miei sonetti
si piacere, perché se quella cosa piace più la quale è o
pare più bella che l altre, nessuna più bella se ne poteva
trovare che la donna mia: della quale si può veramente
dire, per essere gentile e bella, quello che dice Dante:
«Di costei si può dire gentile in donna ciò che in lei si
truova, e bello è tanto quanto lei simiglia».
XIV
O mano mia, suavissima e decora!
«Mia» perché Amor, quel giorno che ebbe a sdegno
mia libertà, mi dette te per pegno
delle promesse che mi fece allora. 4
Dolcissima mia man, con quale indora
Amor li strali onde cresce il suo regno,
con questa tira l arco, a cui è segno
ciaschedun cor gentil che s innamora. 8
Candida e bella man, tu sani poi
quelle dolci ferite, come il telo
facea (come alcun dice) di Pelide. 11
La vita e morte mia tenete voi,
eburnee dita, e il gran disio ch io celo,
qual mai occhio mortal vedrà, né vide. 14
Come nel precedente sonetto abbiamo detto, la natu-
ra e lo amore danno ogni perfezzione e ornamento.
Questo medesimo conferma il sonetto presente, el qua-
le, parlando pure a quella mano gentilissima, la chiama
suavissima e decora: decora per li ornamenti e bellezze
naturali, suavissima per lo amore e desiderio d essa, per-
ché se non fussi questo amore e desiderio non potrebbe
essere suave, ancora che bellissima. Oltre a queste due
proprietà, è da notare che io la chiamo mia; e perché [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

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